Storia della Cecenia – Memoria, tradizioni e cultura di un popolo del Caucaso

Aldo Castellani
Rubbettino, Soveria Mannelli, 2008

Esistono ormai molti libri in italiano sulla Cecenia e sul sanguinoso conflitto, ancora non del tutto esaurito, che la oppone alla Russia. Questo studio di Aldo Castellani è però di un particolare valore. L’autore ha vissuto a lungo in Georgia, dove è stato lettore di italiano all’università di Tbilisi, e si è dedicato in modo approfondito agli studi caucasici. Il suo volume non è quindi il risultato di un interesse limitato al solo conflitto russo-ceceno, che pure è documentato in maniera ampia ed equilibrata, ma prende in considerazione l’intero patrimonio storico, etnografico ed artistico dei Ceceni. Dopo due capitoli sul Caucaso settentrionale e le origine di questo popolo, il libro di Castellani tratta la sua lunga resistenza all’espansione russa in epoca zarista, a partire dalla figura leggendaria e controversa di Shaykh Mansur (che secondo alcune fonti sarebbe stato un domenicano piemontese); viene quindi affrontato il periodo comunista, con la descrizione delle politiche sovietiche nella regione ed in particolare della criminale deportazione di questo popolo in Asia centrale in seguito all’accusa di collaborazionismo con i nazisti. La prima parte del volume si conclude con l’analisi delle due guerre che hanno opposto la Cecenia alla Russia dopo la fine dell’URSS. La seconda parte di questo studio è invece dedicata alla descrizione della cultura spirituale e materiale dei ceceni: l’islam, diffusosi tra loro solo nel XVIII secolo, ma divenuto un cardine identitario, l’architettura (le tipiche torri familiari, peraltro caratteristiche anche di altre regioni caucasiche), la lingua, le credenze popolari, l’organizzazione sociale di tipo clanico, la legge consuetudinaria (l’adat), le usanze della vita quotidiana, il culto del coraggio e del valore, ampiamente diffuso anche nei canti popolari. Completa il volume una vasta ed eccellente bibliografia ragionata, che dimostra l’accuratezza e la notevole preparazione dell’autore.

Aldo Ferrari